(Quasi) tutti i redditi „correnti“ (cioè ripetitivi e periodici), praticamente, possono essere pignorati , tra l’altro, lo stipendio, l’indennità di disoccupazione così come le pensioni!
Non possono invece essere pignorati: assegno di assistenza sociale/assegno minimo di sussistenza, indennità genitoriale fino a 300 Euro, indennità di maternità o di cura per assistenza a domicilio procurata di propria iniziativa. L’assegno famigliare e il sussidio per l’affitto sono gravati di pegno soltanto in casi rarissimi.
Attenzione: sul Vostro conto, invece, questi aiuti finanziari possono essere pignorati.
Per la tutela del Vostro conto vedi “Infoblatt 03 – conto P”
Come si svolge un pignoramento?
Il creditore deve rivolgersi all’ente/soggetto che paga lo stipendio (ad es. datore di lavoro, ente pensionistico, agenzia di lavoro). Questo ente viene chiamato terzo debitore. Ci sono tre vie per pignorare il reddito corrente:
- Il creditore ha acquisito un cosiddetto titolo (es. decreto esecutivo, sentenza). Con questo titolo richiede poi il pignoramento del reddito corrente presso il giudice competente per l’esecuzione. Quest’ultimo emana una decisione di pignoramento e di bonifico (PfüB) e il creditore fa notificare tale decisione al terzo debitore.
- I creditori pubblici (es. ufficio imposte, cassa comunale) in un primo momento emanano un decreto. Successivamente possono procedere essi stessi al pignoramento notificando direttamente al terzo debitore una disposizione di pignoramento e di bonifico.
- Qualora sia già stata ceduta la parte pignorabile del reddito al creditore, questo deve semplicemente inviare copia della cessione al terzo debitore. Quasi ogni contratto di prestito contiene una tale cessione.
Il terzo debitore deve accettare una decisione di pignoramento e di bonifico (PfüB). In caso di reddito da lavoro, si può tuttavia escludere in via contrattuale di dover rispettare tali cessioni.
Quanto si può pignorare?
Il terzo debitore deve calcolare, sulla base delle norme di legge, quale parte del reddito può essere gravata di pegno. Questa parte la deve trasferire mediante bonifico al creditore. Soltanto il resto non pignorabile del reddito sarà poi pagato a Voi.
a.) Tabella di pignoramento:
L’ammontare dell’importo pignorabile dipende dall’entità del Vostro stipendio netto e dal numero degli obblighi legali di mantenimento che dovete adempiere:
Trovate la tabella al sito www.infoblaetter-schuldnerberatung.de/pfaendungstabellen
Esempio 1
Siete sposati, avete due figli e un guadagno mensile netto di 2.900 Euro. In questo caso la parte dello stipendio pignorabile ammonta a 32,31 Euro.
Esempio 2
Siete celibi/nubili, senza figli e avete un guadagno mensile netto di 1.600 Euro. In questo caso la parte dello stipendio pignorabile ammonta a 31,50 Euro.
Sono da considerare come aventi diritto al mantenimento legale: figli (ma non figliastri!), coniugi (nel caso di una sentenza o atto notarile anche chi vive separatamente o chi è divorziato), genitori (es. costi per casa di cura o assistenza), così come partner in unione civile dello stesso sesso. Se i genitori non sono sposati, il mantenimento del figlio che hanno in comune, almeno durante i suoi primi tre anni di vita, dovrà essere pagato a quel genitore con cui il figlio cresce, qualora tale genitore non disponga di un proprio reddito sufficiente.
Se al terzo debitore non sono noti tutti gli obblighi di mantenimento (trascrizione sul libretto fiscale di lavoro), il debitore gli deve dimostrare gli obblighi di mantenimento (es. riconoscimento della paternità, sentenza di divorzio) e i pagamenti effettivamente fatti a suo favore. In caso di necessità deciderà in merito il giudice competente o il pubblico creditore che procede al pignoramento.
b.) Parti del reddito non pignorabili:
Non potranno essere pignorati dallo stipendio: oneri di trasferta, indennità di rappresentanza, supplementi per lavoro notturno e domenicale e lavoro in giorni festivi, la metà della retribuzione per ore di straordinario, indennità per lavori speciali disagiati, indennità per ferie nella media e la metà della gratifica di Natale – tuttavia almeno 750 Euro (situazione nel 07/2024).
È possibile sommare più redditi?
Soltanto i redditi di una persona (es. pensione e stipendio), a seguito di una decisione del giudice (oppure di una decisione del creditore pubblico), possono essere addizionati. In caso di doppio introito di coppia, il creditore che esercita il pignoramento potrà richiedere al tribunale che il coniuge che guadagna sufficientemente non venga considerato come obbligato al mantenimento.
Un creditore può ottenere un maggiore pignoramento?
Qualora vengano richiesti pagamenti correnti di mantenimento, debiti da mantenimento riguardanti gli ultimi 12 mesi o risarcimento di danni derivante da un reato commesso con dolo, il creditore potrà pignorare più di quanto risulta effettivamente dalla tabella di pignoramento. A tale proposito necessita di una decisione emanata dal giudice. Tuttavia Vi si deve sempre lasciare il minimo esistenziale – in caso di emergenza si dovrà richiedere una verifica in merito.
Un creditore può ottenere un minore pignoramento?
A richiesta del debitore il giudice o il pubblico creditore potranno decidere che venga pignorato di meno. Questo è possibile quando il debitore riesce a comprovare che, per motivi di lavoro o privati, deve affrontare delle spese (necessarie) particolarmente alte. Spese addizionali per lavoro sono, ad es., alti costi di trasferta per raggiungere il posto di lavoro, oppure le spese a carico del genitore che è da solo a crescere i figli. Per maggiori spese private s’intendono, per es., elevate spese dovute a malattia per farmaci e alimentazione, oppure spese particolari a seguito di separazione/divorzio o scarcerazione.