che cosa fare in caso di pignoramento del conto corrente? Avete debiti? Non potete pagare questi debiti?
Allora è possibile che il Vostro conto venga pignorato!
Attenzione!
Il pignoramento del Vostro conto è possibile anche
- Se sul Vostro conto entrano soltanto reddito di cittadinanza [Bürgergeld], assistenza sociale [Sozialhilfe], indennità di alloggio [Wohngeld] o assegno familiare [Kindergeld]
- Se il Vostro salario è già sottoposto al pignoramento!
Importante: Se avete un conto “normale“, non è protetto niente di ciò che si trova sul Vostro conto. La Vostra banca, dopo un mese, deve trasferire tutto al creditore pignorante! Questo vale anche per le prestazioni che di norma non sono pignorabili come reddito di cittadinanza, assistenza sociale, indennità di alloggio o assegno familiare!
Solo quando il Vostro conto è un cosiddetto conto protetto dal pignoramento (in breve: conto P), potete proteggere il Vostro reddito!
Che cosa posso fare nel caso di un possibile pignoramento?
Trasformate il Vostro conto in un conto P. Questo è un Vostro diritto!
Se avete un conto P, in caso di pignoramento, possedete automaticamente la protezione dal pignoramento descritto più avanti. Per tale trasformazione dovete presentare una domanda presso la Vostra banca. Il Vostro numero di conto rimane invariato. Anche se le spese di gestione del conto (i costi del conto) rimangono uguali. Potrete usare le stesse funzioni come in passato.
Eccezione:
- un conto P è sempre un conto con un saldo positivo.
Non è possibile farlo andare in negativo (in rosso). - un conto P è sempre un conto singolo.
Se avete un conto insieme ad un’altra persona, dovete gestire 2 conti. - potete avere solo un conto P.
Anche se il Vostro conto è scoperto (“ in rosso“), potete trasformarlo. I debiti presso la Vostra banca continuano però ad esistere.
Il mio conto non è un conto P e viene pignorato. Che cosa posso fare?
In questo caso il Vostro conto è bloccato. La Vostra banca non Vi deve versare denaro e nemmeno effettuare bonifichi o ordini permanenti di pagamento. Comunque il Vostro denaro non è ancora sparito! La banca deve aspettare un mese per darVi la possibilità in questo periodo di provvedere a trasformare il Vostro conto in un conto P.
Andate perciò immediatamente alla Vostra banca per richiedere la trasformazione. La banca ha il tempo massimo di 3 giorni lavorativi per attivare il conto P.
Solo successivamente è valida la protezione dal pignoramento e solo a quel punto potete prelevare di nuovo denaro dal Vostro conto.
Consiglio: dite allo sportello che dovete presentare immediatamente una domanda per un conto P. Non accettate un appuntamento fra un paio di giorni. Avete un conto online? In questo caso è disponibile un modulo online per l‘attivazione di un conto P.
Che cosa è protetto sul mio conto P – e quindi non è pignorabile?
1. La quota esente base protetta
Quando il conto P viene pignorato, allora è automaticamente protetta la somma di (attualmente) 1.500 €. Questo importo non può essere pignorato (quota esente base).
Se nel corso del mese entra sul conto una somma complessiva più bassa, solo questa Vi sarà accreditata. Potete disporre della quota esente base anche dopo l’esecuzione di pignoramenti, ad es. anche mediante bonifichi e note di addebito. Non è determinante il tipo di reddito (salario da lavoro dipendente, prestazioni sociali, rimborso di imposte ecc.) e nemmeno il momento dell’entrata dei pagamenti.
Avviso: la quota esente base cambia ogni anno il 1° luglio.
2. La quota esente base aumentata in caso di obblighi di mantenimento
La quota esente base che viene concessa automaticamente potrà essere aumentata se Voi
- convivete con Vostro marito o con Vostra moglie,
- convivete con i Vostri figli,
- pagate il mantenimento oppure
- sul Vostro conto vengono accreditate prestazioni per terzi (es. per il compagno o la compagna, figliastro/figliastra). Questo vale però soltanto se Voi ricevete reddito di cittadinanza, assistenza sociale o prestazioni per richiedenti asilo politico.
In questo caso sono applicabili le seguenti quote esenti:
- 2.061,43 € in caso di 1 obbligo di mantenimento
- 2.374,21 € in caso di 2 obblighi di mantenimento
- 2.686,99 € in caso di 3 obblighi di mantenimento
- 2.999,77 € in caso di 4 obblighi di mantenimento
- 3.312,55 € in caso di 5/più obblighi di mantenimento
Queste quote esenti non sono applicabili automaticamente. Voi dovete presentare una documentazione (vedi più avanti)
In più possono essere rilasciate attestazioni sulla non pignorabilità:
- assegno familiare
- prestazioni sociali una tantum da parte del Jobcenter o dell’ufficio di assistenza sociale es. primo equipaggiamento per neonati, aiuti finanziari per gite scolastiche e altro,
- singole prestazioni per malattia/disabilità, es. indennità per assistenza sanitaria a casa, indennità per non vedenti e prestazioni simili,
- prestazioni regolari del Jobcenter o dell’ufficio di assistenza sociale, qualora queste superino la quota esente base o la quota esente aumentata,
- aiuti della Fondazione Federale “madre e figlio“ e pochi altri aiuti finanziari,
- l’intero importo di pagamenti supplementari del Jobcenter o dell’ufficio di assistenza sociale,
- pagamenti periodici del Jobcenter o dell’ufficio di assistenza sociale che superano la quota esente che possono essere attestati,
- pagamenti supplementari per altre prestazioni sociali (es. pensione, indennità di disoccupazione) o pagamenti supplementari salariali fino alla somma massima di 500 €.
Consegnate questa attestazione immediatamente presso la Vostra banca. è possibile che la Vostra banca richieda una nuova attestazione ogni anno.
La signora A. e il signor B. convivono. Nel loro nucleo familiare vive anche il figlio 10enne della signora A.. La famiglia vive di 1.200 € di salario, 250 € di assegno familiare e di 885 € di reddito di cittadinanza versato dal Jobcenter. Tutti i pagamenti vengono gestiti tramite il conto della signora A., che è stato attualmente pignorato. Complessivamente entrano sul conto ogni mese 2.335 €. La signora A. può farsi attestare 2 obblighi al mantenimento, quindi sono 2.374,21 €. Dal momento in cui la banca riceve tale attestazione, il reddito non è più pignorabile. Quando entra un pagamento supplementare / successivo del Jobcenter, anche per questo importo può essere rilasciata un’attestazione.
Quindi vengono attestati per la signora A. e il signor B. 2.374,12 € di quota esente + 400 € di pagamento supplementare = 2.774,12 €.
Potete trovare un modulo per l’attestazione al seguente sito: www.schuldnerberatung-hessen.de/infoblaetter/p-konto_bescheinigung.pdf
Chi rilascia questa attestazione?
I centri per la consulenza ai debitori, così come i centri per fallimenti, gli studi legali, gli enti di prestazioni sociali e i datori di lavoro possono rilasciare attestazioni.
Se non trovate sul posto un ufficio/ente che rilascia una tale attestazione, andate direttamente al tribunale competente per l’esecuzione (pretura [Amtsgericht] del Vostro domicilio). Il giudice competente per l’esecuzione poi fisserà la quota esente maggiore.
Vi domanderanno comunque in quale altro ufficio non Vi sia stata rilasciata l’attestazione necessaria.
Però: se un creditore pubblico (es. ufficio delle finanze o cassa comunale) procede al pignoramento del Vostro conto, dovete rivolgerVi a suddetti creditori a fare richiesta di un’attestazione presso il loro ufficio di competenza per l’esecuzione (e non al tribunale competente per l’esecuzione).
Che cosa Vi serve per l‘attestazione/la decisione sull’autorizzazione?
Portate la seguente documentazione:
- documentazione comprovante le persone viventi nel nucleo familiare,
- carte d‘ identità, libro/raccoglitore con i certificati di stato di famiglia [Stammbuch],
- se pagate il mantenimento per una persona che vive al di fuori del Vostro nucleo familiare: documentazione comprovante il Vostro obbligo di pagare il mantenimento e quietanze sui pagamenti effettivamente avvenuti per il mantenimento (es. estratti conto, ricevute)
- documentazione comprovante il ricevimento di assegni familiari (es. estratto conto)
- avvisi/notifiche relative all’assegnazione di prestazioni sociali correnti (es. reddito di cittadinanza, assistenza sociale)
- avvisi relativi all’assegnazione di prestazioni sociali una tantum (es. gita scolastica, primo equipaggiamento per neonati)
- documentazione comprovante pagamenti supplementari.
3. Protezione da pignoramento in caso di reddito maggiore
Voi non avete obblighi di mantenimento: il vostro reddito è maggiore della quota esente base oppure
Voi avete obblighi di mantenimento e il Vostro reddito è maggiore della quota esente base aumentata. In questo caso potete richiedere che Vi venga concessa una quota esente maggiore.
la signora D. vive da sola e guadagna 1.800 €. Il suo salario non viene pignorato. Quando questo importo viene accreditato sul conto P della signora D., la banca le può versare soltanto la quota esente base pari a 1.500 €. Il resto ammontante a 300 € è pignorabile. La signora
D. può richiedere poi che sul suo conto possa essere pignorato soltanto quello che può essere pignorato mediante il pignoramento del salario presso il datore di lavoro. Lì è applicabile la tabella per il pignoramento salariale e, in questo caso, sarebbero pignorabili in merito al salario 215,78 €.
Se il salario della signora D. è già sottoposto al pignoramento, sul suo conto verrà accreditata ancora solo la parte non pignorabile. La signora D. potrà poi richiedere che sul suo conto non venga pignorato altro. Questa istanza dev’essere presentata presso il tribunale competente per l’esecuzione.
Anche qui è applicabile la stessa regola: se un creditore pubblico procede al pignoramento, tale istanza si deve presentare direttamente presso quest’ultimo (esempio: pignoramento da parte dell’ufficio delle finanze)
Trovate ulteriori informazioni su “Infoblatt 5 – pignoramento del reddito“
Potete presentare domanda per la protezione particolare da pignoramento anche se avete regolarmente delle spese maggiori, es. spese di viaggio elevate per andare al lavoro o costi sanitari.
Consiglio: spesso è necessario un aiuto per formulare questa istanza. Contattate per es. un centro di consulenza per debitori nelle Vostre vicinanze.
Che cosa succede quando il mio conto è scoperto? La mia banca è autorizzata a trattenere denaro o ad addebitare una rata di credito?
In linea di principio la Vostra banca può trattenere del denaro quando il credito disponibile (scoperto) è stato disdetto e quando Voi non avete un conto P.
Se invece richiedete la trasformazione in un conto P, la Vostra banca Vi deve versare la parte non pignorabile del Vostro reddito (ossia la quota esente base oppure la quota esente aumentata tramite relativa attestazione).
Se avete autorizzato la banca ad addebitare la rata del credito, potete revocare questa autorizzazione. In questo caso la banca non potrà più addebitare sul Vostro conto la rata di credito.
Trasferimento al mese successivo
Qualora entro fine mese non doveste aver prelevato o bonificato la parte non pignorabile del Vostro reddito, il resto non viene automaticamente sottoposto al pignoramento. La somma residua viene trasferita tre volte nel mese successivo e Voi potete prelevare o trasferire detto importo, oltre alla quota esente base aumentata. Nel terzo mese dovete aver speso almeno l’importo residuo riportato. Di seguito la banca deve trasferire questa somma al creditore pignorante.
Consiglio: questo è un regolamento complicato. Se volete semplificare la situazione, Vi conviene prelevare alla fine del mese l’intero saldo attivo non pignorabile.
Il conto P costa più del mio conto avuto finora?
No. La Vostra banca non deve aumentare le spese di gestione del conto! I tribunali hanno deciso univocamente in merito.
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